Messina, arresti per corse clandestine: coinvolti tre veterinari
Otto degli indagati sono stati condotti in carcere, 12 agli arresti domiciliari. L'operazione dei Carabinieri denominata "Piste di sabbia" ha colpito il clan di Giostra che a Messina gestisce il business delle corse clandestine di cavalli. Diciassette dei 20 arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata all'organizzazione di competizioni non autorizzate tra animali ed al loro maltrattamento, mentre per i tre medici veterinari viene ipotizzato il "concorso esterno" per aver agevolato le gare. L'indagine era partita il 18 febbraio 2008 quando una corsa clandestina di cavalli era stata bloccata all'alba lungo la via Consolare Pompea, tra i rioni dell'Annunziata e di Contemplazione. Ventotto persone erano state denunciate, tra le quali molti pregiudicati, per interruzione di pubblico servizio per "staffette" a bordo di scooter bloccavano la circolazione stradale, e per maltrattamento di animali ed organizzazione di spettacoli vietati. I Carabinieri avevano anche sequestrato i due cavalli che gareggiavano e i rispettivi calessi, 1.600 euro in contante frutto delle scommesse, 4 cronometri e 10 dieci ciclomotori sui quali organizzatori e bookmakers seguivano la corsa e ostacolavano il traffico. I cavalli erano poi stati sottoposti ad esami del sangue per verificare se erano stati dopati per migliorare le loro prestazioni. Da qui il coinvolgimento dei tre veterinari.
GLI ARRESTATI
In tutto venti arrestati, di cui 12 agli arresti domiciliari. Tra questi tre Medici Veterinari ai quali è stato contestato il reato di concorso esterno. Il professore Giuseppe Catone, nato a Santa Teresa di Riva (ME) cl. 1956 associato di Clinica Ostetrica e Ginecologia Veterinaria presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Camerino. Dovrebbero, invece, essere Veterinari liberi professionisti il dott. Di Blasi Antonio, nato a Messina cl. 1971 e il dott. Naso Nazzareno, nato a Vibo Valentia cl. 1960.
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