direttamente dal sito www.arca2000.it la storia di malasanità animale di Charlie raccontata dalla sua mamma umana Samanta di Arezzo
CHARLIE
Vi racconto la
storia di Charlie, un jack Russell di soli 6 anni. Sabato 13 maggio, nel
pomeriggio, Charlie inizia a stare male. Respira male, cerca di
vomitare ma non riesce, lo portiamo immediatamente dal veterinario. La
sua assistente, appena gli racconto quello che è successo, abbastanza
allarmata, mi dice che è necessario controllare l’interno della bocca.
Charlie non è mai stato molto “buono” con gli estranei e così
l’assistente, dopo aver provato inutilmente ad aprirgli la bocca, mi
dice che se non ci fosse riuscita insieme al medico veterinario sarebbe
stata necessaria un’anestesia. Mi fa accomodare nella sala di attesa,
per aspettare che il dottore si liberasse. Dopo qualche minuto, io e
Charlie rientriamo nella stanza. Il veterinario controlla prima i
polmoni e sono puliti. Prova ad aprire la bocca, inutile, Charlie non
vuole. Conclude la visita dicendo: ha sicuramente mangiato un’ape, ha
per caso il vizio di acchiappare gli insetti? Eh sì, tu sei proprio uno
di quei cani. Gli fa una puntura, senza dirmi cosa gli stesse
somministrando (penso tra me e me che sia cortisone, visto che aveva
nominato l’ape). Mi dà la ricetta con scritto quello che deve prendere e
mi manda via. La mattina seguente, qualche ora dopo aver preso la
medicina, Charlie muore soffocato. Subito dopo abbiamo chiamato un’altra
clinica, la donna al telefono è rimasta interdetta nel sapere che il
medico veterinario non avesse controllato la bocca di Charlie, nemmeno
una lastra. Non solo, Charlie sarebbe potuto essere stato morso da una
vipera e non da un’ape. Richiamiamo lo studio del veterinario e ci
risponde un suo collega, raccontiamo l’accaduto. Stessa cosa, rimane
allibito e non capisce perché, il medico veterinario non avesse tenuto
Charlie in osservazione tutto la notte nello studio. Non sappiamo se
Charlie sia stato punto da un’ape, per poi andare in shock anafilattico,
oppure sia stato morso da una vipera. È vero, il cortisone era l’unica
soluzione e forse sarebbe deceduto lo stesso. Ma quello che non
accettiamo è la mancanza di diligenza del medico veterinario (non
facendo le opportune osservazioni) e la mancanza di informazione. Non
sono stata informata di quello che sarebbe potuto accadere se il
cortisone non avesse fatto effetto. Ma sono stata rimandata a casa,
così, come se avessi portato Charlie dal veterinario per un semplice
problemino. In realtà la situazione era molto ma molto più grave.
Commenti
Posta un commento
si prega di utilizzare sempre toni civili ed educati pena la rimozione del post